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ABOUT ME

[wv2] prende vita fisicamente nel trentacinquesimo giorno dell’anno novecentosettantuno dopo il mille anche se spiritualmente solo molto ma molto più tardi, ben oltre il millennio successivo a quello della sua nascita.
[wv2] emerge dalle calde ed iridescenti acque del nord del Mediterraneo dove rimane a bagnarsi schermandosi dalle difficoltà che ancora non ha incontrato ma che sente, pur se indefinite ed informi già presenti nella sua vita.
[wv2] tarda a trovare la strada che intende percorrere, lasciandosi trarre in inganno da facili scorciatoie rivelatesi poi senza sfondo, che nel corso degli anni lo portano a scelte sbagliate in netto contrasto col suo essere reale che finge di non conoscere per paura di dovervisi confrontare.
[wv2] decide di lasciare il dolce profumo di menta e basilico in fiore, l’odore prepotente del salmastro che richiama antichi ricordi e il calore del mezzogiorno scandito dallo scirocco silente. Fugge cercando quella tranquillità che il suo mare tutto spezie e salsedine non è più in grado di donargli. Lascia le placide acque per non annegare nel mare dei sentimenti.
[wv2] abbandona il passato e parte alla volta dell’entroterra dove decide di rifugiarsi nella terra della lingua dimenticata dove inizia tutto da capo. Trova spazio per se ma non per se stesso, ma non si ferma all’apparenza ed inizia a scavare in cerca del vero.
[wv2] inizia a capire il suo passato nel momento in cui la vita gli pone davanti una nuova visione del suo presente. Contemporaneamente riscrive il manifesto della propria esistenza. Dimenticandosi il futuro, ma non il futuribile che è soltanto rimandato.
[wv2] vede la luce grazie al sacrificio del suo predecessore, immolatosi sull’ altare della consapevolezza nel momento più oscuro della propria esistenza. Inizia ad aprire gli occhi e, guardandosi intorno con la retina spoglia dei preconcetti e del dolore di un tempo, scopre non senza meraviglia di essere in grado di definire meglio i contorni delle figure che lo attorniano.
Riscopre il piacere che sublima l’essenza dell’esistenza.
[wv2] Dona nuova linfa al suo spirito e intraprende un cammino che lo vede tuttora protagonista di un moto in continuo ma costante sviluppo. Come estasi estatica della stasi mancata. Volgendosi indietro si scopre diverso e da queste distanze trae spunto per imprimere le sue sensazioni marchiandosele nel profondo e riportandole alla luce sotto forme diverse. Autoimmolarsi per rinnovarsi. Conoscere per creare. Offrire per non morire. Senza vergogna e senza imbarazzo. Senza forzature. Solo distorsioni e sbavature. Carne istinto e fantasia. Niente di più, niente di meno.
[Wv2] si sente proiettato in un mondo nuovo, nel quale non conta più niente quello che è successo fino al giorno prima, non c’è rapporto spontaneo tra causa ed effetto, c’è solo da rimboccarsi le maniche ed iniziare a costruire tutto da capo. Lo spazio che lascia tra i ricordi di ieri e le speranze dell’oggi è nullo se raffrontato con lo spazio che avverte tra se e gli altri. Inizia a cercare. Per cercarsi e per capire.
[wv2]Ripercorre il suo cammino a ritroso e cerca un perché che spesso non trova, o finge di non voler vedere. Finché una volta toccato il fondo non decide di ricominciare. Stavolta per davvero. Sul serio.
Scolpisce piano il monolite cui fare riferimento, un pezzo alla volta, intaglio dopo intaglio, venatura dopo venatura, senza più l’angosciante paura di sbagliare qualcosa, perché finalmente ha capito che lo sbaglio e la paura sono figli della stessa madre impura.
Rigenerato il midollo della propria es[sist]enza, canale energetico indispensabile per la sua nuova [st]azione, trascende il reale che è solo apparenza e l’apparenza che è solo finzione. Pone se stesso al centro di se come davanti ad uno specchio divino. Dove si specchia ogni mattina cercando conferma a quello che sente, mutante reale non più sognatore,
Purificazione, concentrazione e meditazione sono le sue nuove parole d’ordine che scandiscono il ritmo incessante della sua mente che inizia ad alleggerirsi scorgendo lontano un flebile riverbero di cristallina  struttura.
Il buio che lo abitava inizia a schiarire, filtrando tenue dalla sua pelle, come candidi fiori di loto splendenti che si lasciano cullare dalle placide acque, come petali che si intrecciano senza farsi male sospinti dal leggiadro vento vitale che soffia silente.
L’energia interiore confluisce elegante nei canali della mente rinnovata e lo porta ad intuire anche ciò che non vede proiettando realtà laddove gli altri vedono il vuoto. Conscio maestro del proprio senno riformulato inizia a percepire una diversa identità figlia della forza di trasformazione energetica che arde dentro di lui.
I suoi impulsi prendono vita, si esprimono e si moltiplicano. Fuoriescono puri in momenti inattesi, rimbalzano agili e si lasciano andare, sereni esponenti di un candido intelletto..  
Ritrova l’emozionante emozione di emozionarsi che credeva smarrita. Lascia echeggiare ipnotici mantra cercando il vero tra i mille istinti che si porta dentro. Si riscopre innocente bambino e  si emoziona ogni volta che un sentimento nuovo lo pervade scotendolo come fosse la prima volta, ogni volta, finché non capisce che è realmente la prima volta.

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